Il mio cammino di S.Benedetto
Dal 22 Aprile al 07 Maggio 2022 ho percorso il Cammino da Norcia a Montecassino in solitaria.
Caro diario, è un po’ di tempo che non ci sentiamo e approfitto ora, al mio rientro dal pellegrinaggio per raccontarti sia pur in modo breve quanto è avvenuto.
Come sai l’idea di fare il Cammino di San Benedetto (da Norcia a Montecassino) a piedi nasce qualche mese fa.
Maria aveva già subito due importanti interventi e sembrava che tutto procedesse al meglio quando la situazione si rifà seria e si trova a dover subirne un terzo anche se in posto diverso. Di ritorno da Napoli per visita ai suoi fratelli ci fermiamo a Montecassino e il caso vuole che uno dei frati Benedettini mi porti nella piccola cripta sotto l’altare e mi lasci da solo a pregare San Benedetto a cui tu sai sono devoto.
Li ho chiesto aiuto e ho fatto un voto, a lui mi sono votato e a piedi sarei tornato a trovarlo.
A dicembre Maria subisce questo terzo intervento e comincia la fase di recupero, alle visite di controllo vado anch’io e il chirurgo ci dice: “Maria, tu non sei stata fortunata, sei stata miracolata!”…
Da li sino alla mia partenza è stato un attimo, il tempo è passato tra programmazione e preparazione di tutto quanto occorreva, forse sono stato anche eccessivo e previdente ma era il mio primo pellegrinaggio e non sai mai bene come ti devi preparare, quel che posso dirti è che a nulla sono valse le mie fatiche in anni di sentieri di montagna, e soprattutto sono partito forse con una idea non chiarissima di cosa andavo a cercare ma sono arrivato al termine con la consapevolezza di aver trovato Dio e la mia giusta dimensione.
Parto da Norcia la mattina del 22 aprile, ha piovuto tutta la notte e nei giorni precedenti ma ora splende il sole che mi accompagnerà per quasi tutto il percorso.
La prima tappa inizia subito bene, pochi chilometri dalla partenza e incontro un pastore che sta spostando le sue pecore che con un grande sorriso mi augura buon cammino, presto avrei appreso che questa cordialità da parte di tutti mi avrebbe accompagnato per tutto il percorso. Poco dopo un grosso cane bianco mi guarda dal sentiero e quando mi avvicino si fa sotto lentamente e mi studia, gli parlo con calma e gli chiedo di accompagnarmi per un tratto di strada, cosa che ha fatto, per tre chilometri poi se né tornato indietro.
Arrivo stanco a Cascia e vado subito a visitare il Santuario prima di recarmi all’alloggio previsto per la notte.
Già al secondo giorno i dolori ai piedi cominciano a farsi sentire e vanno aumentando di giorno in giorno sino alla 5/6 tappa, poi rimangono costanti per tutto il pellegrinaggio, o forse sono io che mi sono abituato al dolore che ormai fa parte di me ad ogni passo.
Già il secondo giorno mentre sto raggiungendo Monteleone di Spoleto, in una tappa intermedia per il timbro della credenziale, lasciato il bosco arrivo all’agriturismo Colle Del Capitano, vengo accolto con grande calore, non avevo prenotazione, non sapevo a che ora sarei arrivato li ma mi offrono da bere, biscotti e alla fine anche una pizza, dopo poco riparto e lungo il sentiero vengo folgorato dal pensiero di quanto avvenuto poco prima: “Avevo sete e mi avete dato da bere, avevo fame e mi avete sfamato…” provo una sensazione fortissima, mi sento svuotato, le gambe mi reggono a fatica, le lacrime mi offuscano la vista, la testa gira in un turbine di pensieri: “Ecco, questo è il cammino, ora ne faccio parte anch’io”. Ringrazio S.Benedetto e Dio di avermi aperto gli occhi e dell’opportunità. Non sono mancate neppure le tentazioni quando una gentile automobilista mi ha incrociato lungo la via e mi ha offerto un passaggio che ho rifiutato ringraziando ma la fatica, la sofferenza ad ogni passo, i pensieri che ti affollano la mente, il peso dello zaino, … questo è il tuo cammino lo devi fare così con le sue gioie e le sue croci, niente scorciatoie.
Lungo tutte le tappe mi sono sentito parte della natura, completamente immerso in essa.
Tra Leonessa e Poggio Bustone, la tappa forse più dura per la salita e la discesa all’altezza del cippo 454, il primo reale incontro con un lupo. Avevo appena scollinato e nel prato a fianco del vecchio segno di confine mi tolgo lo zaino per mangiare e bere un po’ quando sento dei rumori nelle foglie dal bosco davanti a me, dove poi avrei dovuto proseguire io, individuo subito un lupo, non si è accorto subito di me, probabilmente perché ero in posizione sopraelevata rispetto a lui e parzialmente nascosto dal cippo stesso, ma lui sta puntando dritto verso di me…era ormai ad una 30ina di metri, paura non ne ho provata ma non era comunque il caso avere un incontro troppo ravvicinato così con la piccola bottiglietta d’acqua che avevo in mano ho fatto un po’ di rumore, molto poco a dire il vero ma tanto è bastato, si è immobilizzato e all’istante mi ha individuato, ci siamo sfiorati con lo sguardo a vicenda e poco dopo con un verso tra il brontolio e l’ululato ha iniziato una corsa in salita alla mia destra sparendo per sempre nel bosco. Che incontro fantastico, io amo profondamente i lupi, incontrarlo così…ci siamo rispettati a vicenda come sempre dovrebbe essere ed è stato un incontro importante, intenso, indimenticabile.
Il sentirmi parte di un qualcosa molto più grande di me è una cosa che ha caratterizzato tutto il mio cammino e anche se spesso sperduto chissà dove nei boschi non mi sono mai sentito solo e stranamente in pace col mondo.
Tutti i pomeriggi quando giungevo al termine della tappa prevista ho trovato un’accoglienza incredibile, senza nulla chiedere sono sempre stato accolto con gentilezza, premura e attenzioni.
Mi è capitato di arrivare in un paese e trovarvi tutto chiuso ma mi è sempre stata trovata la soluzione migliore al problema, un ristoratore una sera si è offerto di portarmi la cena sino all’alloggio sapendo che ero a piedi e i gestori sempre attenti alle mie necessità anche per il giorno successivo senza chiedere nulla, non potrò mai dimenticare le persone che ho conosciuto, persone stupende.
Ho visitato posti importanti per la fede, chiese, Santuari, Abazie come l’Oasi Francescana, Trisulti, Casamari, Il Sacro Speco, il Monastero di Santa Scolastica sino a Montecassino ed essere accolti, pregare tra quelle mura e poter riposare li è una crescita interiore che porterò sempre ben radicata in me.
Da Subiaco ho fatto amicizia con altri pellegrini, Sandra e il marito Piero di Venezia, Don Luca, Andrea e Marco di Lodi, non li ringrazierò mai abbastanza di aver condiviso con me un pezzo della loro vita, ogni mattina partenza, ogni uno ad orari diversi, il percorso si fa da soli ma la sera poi ci si ritrova e si condividono le fatiche e l’avventura, le preghiere, come quando Don Luca ha celebrato messa per noi nell’antica chiesetta di S.Tommaso D’Aquino a Roccasecca (un grazie particolare all’amico del Cammino Angelo Ciampa) e a Montecassino.
Quando ho conosciuto loro ho avuto la sensazione di fare meno fatica sui sentieri, partivo sempre per primo ma ero più sereno perché sapevo che dietro prima o poi sarebbero passati loro, una sorta di Angeli custodi.
Poi sono giunto a Montecassino, (il 7 maggio, dopo 16 giorni) contento e triste allo stesso tempo, in realtà non avrei più smesso di camminare. Mi sono inginocchiato di fronte a S.Benedetto, l’ho ringraziato di tutto, di avermi dato la forza sia fisica che morale, molta più di quella che pensavo di avere, di avermi fatto superare la fatica e il dolore, di avermi permesso di portare a termine il mio voto in ringraziamento che segna però un nuovo inizio presto come Oblato Benedettino, di avermi fatto capire quanta fede ho e quanta forza questa mia dia, di non essere mai sato solo in tutto il pellegrinaggio e di non esserlo neppure ora che sono tornato a casa tra i miei cari.
Paolo P. – Pordenone
Grazie per le parole che hai scritto.
Sono di Pordenone anch’io e mi piacerebbe conoscerti per approfondire la conoscenza di questo Cammino che prima o dopo farò.
Grazie ancora.
Ciao Luciano, ti auguro di cuore di riuscire a fare il Cammino, è un’esperienza unica, oserei dire anche indescrivibile sotto alcuni aspetti. Ci possiamo conoscere certamente, non vedo il problema, io abito a Cordenons quindi in ogni caso siamo molto vicini. Ti lascio qui la mia email, non so se verrà pubblicata col commento ma in ogni caso se rispondi vengo avvisato quindi ci possiamo mettere in contatto. Paolo
Ho fatto il cammino di San Benedetto un anno fa. Stupendo! Con le tue parole ed il tuo calore l’ho rivissuto. Grazie. Mi sono commosso….mario.
Grazie Mario.
Ho letto d’un fiato la tua storia e la trovo stupenda. Sembrava di essere lì con te all’incontro con il lupo. Ho vissuto la tua gratitudine verso le persone che hai incontrato, che ti hanno dato senza chiedere. Fantastica storia. Grazie per aver diviso con noi le tue emozioni.
Grazie Dante, è stata un’esperienza unica, indimenticabile, sono tornato in qualche modo diverso da come ero partito.
Grazie Paolo per aver condiviso la tua esperienza del cammino!
Dovrei iniziare il Cammino ad agosto
Grazie Teodoro, ti auguro buon cammino.
Grazie Paolo per la tua testimonianza preziosa. Buon Cammino sempre!!!
Grazie Simone, buon cammino sempre, anche a te. P.
Mi è piaciuto molto leggerti…partire x un pellegrinaggio è sempre un esperienza molto importante.
Si vero, ho trovato molto più di quello che cercavo. P.
Grazie, è stato un piacere leggerti…
Grazie Franca