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Divini Devoti – I Benedettini a Subiaco

L’Abbazia di Santa Scolastica e il cosiddetto Sacro Speco (nonché l’Abbazia di San Nilo a Grottaferrata) sono gli ambienti protagonisti della puntata. È l’insediamento benedettino originario, quello di Subiaco, insieme all’Abbazia di Montecassino. Molta attenzione è dedicata alla ricostruzione della figura storica, politica e religiosa di San Benedetto da Norcia. Per secoli, e in parte ancora oggi, gli ordini religiosi sono stati veri e propri cardini organizzativi e ideologici della società occidentale. Claudio Strinati ne racconta la storia attraverso il filtro dell’arte che spesso li ha descritti.  

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“Paesi che vai” sulle tracce di San Benedetto da Norcia

Dall’Alta Valle dell’Aniene fino alla Valle del Liri, seguendo le tracce di un gigante della spiritualità: San Benedetto da Norcia, autore del famosissimo “Ora et labora et lege”. Lo percorre da Subiaco, in provincia di Roma, per proseguire fino in Ciociaria. Il programma accompagna gli spettatori, con un salto nel tempo, nel 529 quando Benedetto, vittima di due tentati omicidi per mano di un sacerdote invidioso, radunò un gruppo di fratelli e raggiunse il colle di Cassino dove scrisse la Sancta Regula e trascorse l’ultima parte della sua vita. Il…

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Il canto Gregoriano

Il canto gregoriano è considerato dalla Chiesa come “Bibbia cantata”, e nelle sue varie forme viene utilizzato nella liturgia nei monasteri benedettini. Il gregoriano è un canto a una sola voce e senza accompagnamento musicale. Gran parte del repertorio di canti venne composto durante il V e VI secolo nella schola cantorum, in cui la Chiesa formava i cantori che accompagnavano le funzioni. Durante l’VIII secolo i sovrani franchi adottarono la liturgia romana, dando vita al canto gregoriano propriamente detto, il gallico-romano. Durante il IX secolo esso si diffuse in…

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Fortezze della fede

Nella concezione di san Benedetto, il monastero era un luogo in cui praticare l’ascesi: per questo, ogni monastero era una “fortezza della fede” che praticava una rigida clausura nei confronti del mondo esterno. Ecco perchè la Regola di Benedetto abbinava alle pratiche religiose le attività lavorative, indispensabili affinchè il monastero fosse autosufficiente. Dal punto di vista architettonico, questa concezione si tradusse da subito in una forma che ben evidenziava la “secessione” dal mondo: un possente recinto al cui interno si addossavano gli edifici della comunità, e al cui centro stavano…

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Ora, Lege, Labora

In tutti i monasteri benedettini vige una precisa organizzazione della giornata, con momenti di preghiera alternati a lettura e lavoro manuale. Il monaco si alza prima dell’alba e si reca in chiesa per la recita dell’ufficio notturno, che termina con le lodi mattutine. Inizia quindi il proprio lavoro, che non interrompe più sino alla Messa conventuale. La campana dell’Angelus ricorda l’ora del pranzo: nel refettorio l’abate benedice la mensa ed il lettore che leggerà un brano della Sacra Scrittura o dei Padri durante il pasto. A tavola vige il silenzio…

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Alla ricerca di Dio

Nel dicembre 2002, un piccolo gruppo di monaci americani, con coraggio e con fede, rifondò la vita monastica a Norcia, sul luogo natale di san Benedetto. I monaci vi erano stati espulsi nel 1810, e sarebbero trascorsi quasi due secoli prima che la Provvidenza li facesse ritornare. Ispirandosi alla Santa Regola, questi monaci-pionieri hanno fatto ritorno alle radici della tradizione benedettina. Cantando notte e giorno l’Ufficio Divino in latino, si sono ispirati allo spirito del fondatore. Così a Norcia, giovani provenienti da diversi Paesi del mondo, hanno abbracciato la vita…

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